The Mountain as a Space of Resonance
A cura di Andrea Lerda
“Se l’accelerazione è il problema, la risonanza potrebbe essere la soluzione” a un mondo che, aggredito e privo di senso per l’umanità, tace. È questo il concetto alla base del libro Resonance. A Sociology of Our Relationship to the World, del sociologo tedesco Hartmut Rosa.
Non una forma di armonia totale, ma un tipo di relazione responsiva e di reciproca interferenza fisica e spirituale con il mondo, come alternativa a quella disfunzionale della società capitalistica.
Magda Drozd, Michael Hopfner, Stay with Me. The Mountain as a Space of Resonance, veduta della mostra presso il Museomontagna, Torino 2023.
Michael Höpfner, Rain to Sea, still da video, courtesy l'artista.
Risuonare – dal latino re-sonare – comporta l’accesso all’interno di una dimensione metafisica profonda in cui essenzialità, attenzione e disincanto sono prerequisiti fondamentali per un modo diverso di vivere il tempo presente.
Nella risonanza, soggetto e cosmo comunicano attraverso la propria “voce”, si “toccano” in maniera reciproca e stimolati a vibrare si trasformano contemporaneamente. Ne consegue che dal carattere di tale relazione dipende la qualità di appropriazione del mondo e il grado di felicità dell’esistenza umana.
Dai racconti del Mont Ventoux di Francesco Petrarca, all’immaginario sublime di Caspar David Friedrich, fino alle visioni pre-ecologiche di Henry David Thoreau e di John Muir, la montagna ha rappresentato per lungo tempo il luogo dove l’umano ha esplorato la relazione con la wilderness e nel quale il ritorno al selvaggio è stato il modo per accedere alla propria natura interiore. Zauberberg dal potere magico, in grado di allargare gli orizzonti, di conturbare ed espandere il senso di realtà delle persone.
Magda Drozd, Michael Höpfner, Stay with Me. The Mountain as a Space of Resonance, veduta della mostra presso il Museomontagna, Torino 2023
Magda Drozd, Chronicles of Loss, 2023. Veduta dell'installazione nell'ambito della mostra Stay with Me presso il Museomontagna, Torino 2023.
Come sostiene il filosofo Paolo Costa, stare-in-contatto con questo luogo ci permette di avviare un processo di metamorfosi lenta e intima, di depurarci dall’eccesso di materialità, stimoli e condizionamenti che popolano l’esistenza umana, per tornare a uno stato di pienezza e consapevolezza. È qui che un’esperienza di autentica risonanza “lascia in noi una traccia profonda. Entra cioè in tensione con le nostre valutazioni forti, con i nostri ordini di priorità, con il nostro senso di ciò che è davvero importante e ciò che lo è molto meno, con ciò che ci salva da una vita alla deriva o ci dà accesso alle parti meno visibili di noi e del mondo in cui viviamo”.
Le contraddizioni della relazione odierna tra umano e ciò che definiamo Natura, le difficoltà di affrancarla da attività di controllo, dinamiche strumentali e di potere, mettono tuttavia in pericolo anche l’ipotesi di una montagna risonante. Al tempo stesso sottolineano l’urgenza di riscoprire quella che Alva Noë ha definito come la filosofia dell’entanglement – la consapevolezza che l’evoluzione è un processo partecipativo, che sono le interconnessioni a dare al nostro mondo la sua dimensione di integrità – e di intendere la montagna come interlocutore privilegiato per ripensare il nostro stare-con-il-mondo, dando forma alla “sociologia della buona vita” teorizzata da Hartmut Rosa.
Sovvertendo l’immaginario tradizionale della montagna, e proponendo il passaggio da una sua fruizione contemplativa a una speculativa, Stay with Me. The Mountain as a Space of Resonance reinterpreta la risonanza come opportunità trasformativa.
La mostra presenta le opere della sound artist Magda Drozd e del walking artist Michael Höpfner, prodotte appositamente per questo progetto espositivo.
Gli artisti si aprono a un rapporto inedito con ciò che di sfuggevole e indecifrabille ci circonda e interpretando la relazione con la montagna attraverso una prospettiva di astrazione, si propongono di percepire la realtà oltre il dato comprensibile e razionale.
Concepiti come un unico grande intervento di carattere immersivo, nel quale dimensione visiva e sonora si fondono in un rapporto di reciproca significazione, i lavori interagiscono con la nostra dimensione conscia e inconscia. Corpo e mente sono accompagnati in un’esperienza di “ascolto” e “scoperta”, lasciando i sensi liberi di viaggiare tra le infinite particelle di una realtà vibrante.
Michael Höopfner, Unfinished walking circle, 2019-2023; Rain to Sea (walking everything 1), 2023. Veduta dell'opera nell'ambito della mostra Stay with Me. La montagna come spazio di risonanza presso il Museomontagna, Torino 2023. Courtesy l'artista, Galleria Michela Rizzo e Galerie Hubert Winter, Vienna