Sinfonia di un'esecuzione

 

La Val di Fiemme è una delle valli più note del Trentino, vivace meta turistica conosciuta per i boschi di abeti rossi, i cosiddetti abeti di risonanza, che ne costituiscono il patrimonio naturale. Con questi preziosi alberi si realizzano gli strumenti ad arco più pregiati del mondo; si racconta che Stradivari in persona si recasse nelle foreste della Val di Fiemme per scegliere i tronchi adatti ai suoi violini. Il legno degli abeti di risonanza, particolarmente elastico, trasmette meglio il suono e i suoi canali linfatici, come minuscole canne d'organo, creano risonanza. Per strumenti eccellenti, ancora oggi, vengono impiegati alberi secolari scelti con consapevolezza, 'ascoltati' e curati dai boscaioli che, di generazione in generazione, li sorvegliano e li custodiscono, tramandando un sapere unico.

 

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L'indagine dei MASBEDO parte da qui: dai boschi dove crescono gli abeti rossi da cui nascono i violini perfetti. Con Sinfonia di un'esecuzione gli artisti esplorano la relazione tra morte e vita, nella migrazione tra due complementarietà.
La mostra è infatti un progetto sulla rinascita, sull'atto in potenza; ma anche sulla natura, sui riti, sui gesti sapienti e sulle esecuzioni, reali o metaforiche, del nostro tempo.
Dalla morte dell'albero deriva la nascita di strumenti meravigliosi, nei quali il legno rivive. La materia grezza, ruvida, irregolare, possente diventa armonia, leggerezza, fragilità.
Per giungere alla creazione del sublime è necessario un gesto distruttivo, struggente, un'esecuzione.

'Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi. Li venero quando vivono in popoli e famiglie, in selve e boschi. E li venero ancora di più quando se ne stanno isolati. Sono come uomini solitari. Non come gli eremiti, che se ne sono andati di soppiatto per sfuggire a una debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche. Tra le loro fronde stormisce il mondo, le loro radici affondano nell'infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte.
Quando un albero è stato segato e porge al sole la sua nuda ferita mortale, sulla chiara sezione del suo tronco – una lapide sepolcrale – si può leggere tutta la sua storia: negli anelli e delle concrescenze sono scritte fedelmente tutta la lotta, tutta la sofferenza, tutte le malattie, tutta la felicità e la prosperità, gli anni magri e gli anni floridi, gli assalti sostenuti e le tempeste superate. [...] Gli alberi sono santuari.'*

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Per tutte le immagini: MASBEDO, Sinfonia di un'esecuzione, 2015, un progetto per il MART di Rovereto, courtesy MASBEDO

*Cit. Hermann Hesse, Wandering