La mostra alla Galleria Civica di Trento
Fino al 31 gennaio 2016 la Galleria Civica di Trento propone una mostra incentrata su un tema tanto attuale quanto urgente: l'ecologia. Partendo dalla definizione originaria coniata dallo scienziato Ernst Haeckel nel 1866, Margherita de Pilati, curatrice della mostra, sviluppa un percorso espositivo che include i diversi aspetti che oggi il termine 'ecologia' implica. Dall'impegno degli ambientalisti, ai doveri politici, passando per la filosofia, l'economia, il consumismo, la mostra Nature. Arte ed ecologia vuole evidenziare il ruolo primario del senso di responsabilità, esplorando la relazione tra esseri umani e natura, alla ricerca di nuove e differenti empatie.
In ordine: Su-Mei Tse, L'écho, 2003, Mart; Marcelo Moscheta, A line in the Artic #3, 2012, courtesy Galleria Riccardo Crespi
In conversazione con Margherita de Pilati, curatrice della mostra
Andrea Lerda
Il tema che la mostra Nature. Arte ed ecologia tratta è a mio avviso tanto affascinante quanto importante. Dalla Land Art, all'arte ambientale, fino alle recenti esperienze dell'Eco Art, si è pian piano diffusa una sensibilità sempre maggiore nei confronti della natura (ma anche del paesaggio) e delle questioni ambientali. Grazie anche al prezioso contributo offerto dell'ecocriticism, a piccoli passi la coscienza collettiva comprende l'importanza di una posizione anti antropocentrica.
Che cosa vuole raccontare di nuovo questa mostra rispetto a tematiche più volte affrontate?
Margherita De Pilati
La riflessione che poni è la stessa da cui siamo partiti per realizzare questa mostra. Con 'Nature. Arte ed ecologia' sappiamo di proporre uno sguardo parziale su un tema articolato; si tratta, in particolare, dello sguardo che emerge da alcune opere presenti nelle Collezioni del Mart alle quali sono state affiancate opere site specific e altre di galleristi e collezionisti privati. Partendo quindi dalla nostra identità, abbiamo deciso di rilanciare l'attenzione su una tematica globale che proprio in questo periodo è nuovamente oggetto di discussioni politiche che in qualche modo influenzano la vita di ognuno di noi. Le questioni ambientali non vanno affrontate in modo nuovo, al contrario vanno affrontate seriamente, con impegno e costanza. Le opere in mostra, appartenenti a periodi e geografie differenti, lo dimostrano. Non è più il tempo dei proclami, non c'è nulla di nuovo da dire, ora è il momento di agire!
In ordine: Olafur Eliasson, Untitled (islandeserie #25), 1997, Collezione Mauro De Iorio; Robert Gschwantner, Eye land, 2014, courtesy Paolo Maria Deanesi Gallery, Trento; Giuseppe Penone, Lo spazio della scultura, 2001, Mart, deposito Collezione privata; Michelangelo Pistoletto, 5 tronchi divisione moltiplicazione, 1996, Mart, collezione privata
A.L.
L'equilibrio precario sul quale si poggia il rapporto uomo natura è sempre più evidente. Pensi che l'arte possa realmente influenzare un sentimento ecologista?
M.D.P.
L'arte ha anticipato il sentimento ecologista a partire dagli anni '70 e non ha mai smesso di occuparsene, ampliandolo e sostenendolo. Come in tutte le epoche, talvolta gli artisti sono anticipatori (è il caso di Joseph Beuys), altre volte si fanno interpreti del proprio tempo.
A.L.
Il termine Ecologia, come tu scrivi nell'introduzione alla mostra, è diventato un mantra sociale e culturale. Non credi che anche l'arte possa rappresentare un semplice esercizio di forma e stile senza portare ad esiti concreti?
M.D.P.
È nostro dovere non caricare l'arte di responsabilità che non le competono, pur riconoscendole un fondamentale ruolo sociale ed educativo. Va però detto che l'arte contemporanea, che talvolta sconta il pregiudizio di essere di complessa lettura, in realtà arriva molto spesso in maniera diretta alle persone, anche agli strumenti di cui si avvale, come il video, la fotografia, l'installazione e il suono, che sono elementi che connotano la vita quotidiana e quindi codici molto facilmente interpretabili.
In ordine: Stefano Cagol, The ice monolith, 2013, courtesy l'artista; Christo, The Gates Central Park N.Y., 1991, Mart, collezione Domenico Talamoni; Willy Verginer, Tra idillio e realtà, 2014, courtesy l'artista
NATURE. ARTE ED ECOLOGIA
A cura di Margherita de Pilati
Galleria Civica di Trento I Mart
Fino al 31 gennaio 2016