Broken Flowers
'Milano è una città grigia. Sostanzialmente un'uniforme colata di asfalto e cemento. Portare del colore nelle sue strade è un'impresa assai ardua.'
Il progetto fotografico Broken Flowers, del giovane artista Michele Ravasio, è dedicato ai moltissimi e variegati chioschi dei fiorai, che si trovano disseminati in ogni quartiere della città.
Racconta di una sfida impossibile, persa in partenza, contro un ambiente ostile e nella bella stagione, anche contro il caldo e il sole, che rischiano di bruciare i fiori: fragili istanti di 'natura urbana'. Per questo, per una buona parte dell'anno, i fiorai si devono ingegnare per coprire scrupolosamente la loro merce tramite tende e teli di ogni tipo, di ogni fantasia e di ogni materiale, da spostare a seconda del movimento del sole. Brandelli che donano un aspetto spesso pittoresco a queste piccole casupole, rendendole presenze aliene, parte integrata di un paesaggio urbano, ma allo stesso tempo elementi che si slegano dall'ambiente circostante.
Simile, peraltro, è la condizione stessa di chi si trova, oltre ai fiori, al di là di quelle tende: nel 90% dei casi sono ragazzi del Bangladesh, che non conoscono l'italiano e a fatica riescono a capire e farsi capire dagli ormai pochissimi clienti. Tre realtà ai margini che collassano nel medesimo istante: la prima, quella di una natura come presenza che stenta a sopravvivere nel contesto urbano milanese; la seconda, quella rappresentata da esistenze complesse, frutto degli esodi postmoderni; la terza, quella tristemente nota e costituita dalla soppressione delle piccole attività individuali a discapito della grande distribuzione.
Michele Ravasio, Broken Flowers, 2014. Courtesy l'artista
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