NESSUNO SAPEVA CIO' CHE CHIUNQUE STAVA FACENDO

Buona parte della ricerca artistica di Andrea Nacciarriti nasce dall'analisi di specifiche problematiche ripensate in forma alterata attraverso un insolito immaginario fatto di spostamenti di senso che prendono vita in un determinato contesto. Nell'ambiente crescono e nelle sue alterazioni si manifestano.
Un processo progettuale per definire una continuità linguistica con il luogo e la sua vita, le sue esigenze e le sue ferite.

 

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Andrea Nacciarriti, never give up, 2011, cartoline, parete per display a rastrelliera, dimensioni variabili.
Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Production. Foto di Laurent Salino.

Un concerto di input, dove anche la vicenda spesso drammatica è il corrispettivo del processo creativo, modificazione e trasformazione del possibile.
Nello specifico disastri ecologici, episodi di corruzione, atti di violenza sociale e di degrado culturale si presentano quali ostacoli alla visione della forma.
Si ricordi il disastro avvenuto in Irpinia, il 23 novembre del 1980. Quali sono i provvedimenti che sono stati presi a livello nazionale al fine di prevenire simili episodi? E' sufficiente il ruolo della memoria per evitarli una volta ancora? (chronicle_2010).
Quale attualità è possibile attribuire alla mutevolezza del linguaggio socio-politico attraversando il mistero irrisolto della scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, della morte di Enrico Mattei (ex presidente dell'Eni) e dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini? (drawing # 000000008 [lampi sull'Eni] _ 2011)

 

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Andrea Nacciarriti, drawing # 000000004 [grafit], 2011, acqua, grafite, secchio, ferro, dimensioni variabili. Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Production. Foto di Laurent Salino.

Che dire poi dei disastri nucleari che avvengono periodicamente (più o meno svelati) in giro per il mondo? E' del 2011 il progetto 'no one knew what anyone else was doing' che ha dato il titolo alla mostra personale realizzata presso il CAB di Grenoble.
Un lavoro che trae spunto proprio da questa realtà e parte dall'analisi del recente incidente nucleare avvenuto a Fukushima. Evento che ha riportato all'attenzione mediatica e politica una tematica molto delicata. Nella mostra Andrea Nacciarriti ha lavorato al ruolo informativo che i media hanno avuto nelle tre principali catastrofi nucleari: l'esplosione di Černobyl' nel 1987, quello meno conosciuto verificatosi a Goiânia in Brasile nel 1987 e quello di Fukushima del 2011.

Andrea Nacciarriti, overexposure, 2011, electric meter, spotlight 1000watt, stampa digitale su dibond, 40x60 cm , dimensioni variabili. Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Production. Foto di Laurent Salino.

La sua ricerca non tralascia poi un altro fenomeno devastante e completamente ignorato che è divenuto processo di formalizzazione in 'and the ship sails on'.
Drawing #000000009 [EdenV], 2011-2014, è il racconto inquietante di quanto costantemente avviene nei mari e negli oceani di tutto il pianeta, diviene traccia attraverso il semplice procedimento in-naturale che avviene quando il rilascio della tossicità altera le componenti inorganiche delle acqua marine.
Partendo dal naufragio della nave Eden V, nel 1988, l'artista scorre le dinamiche che regolano lo sversamento dei rifiuti tossici nelle acque internazionali, l'abbandono di questi giganti degli oceani sulle coste di mezzo mondo e l'affondamento premeditato per liberarsi di carichi ingombranti appartenenti alla coscienza collettiva. Dispersioni a rilascio graduale di cui l'artista ne analizza la fenomenologia in altra evidenza linguistica, attraverso l'arte nei suoi contesti, nei limiti e nei sui rifugi dalle responsabilità.

 

drawing 000000009 Eden V 2011-2014 05

drawing 000000009 Eden V 2011-2014 06

 

Andrea Nacciarriti, drawing # 000000009 [Eden V], 2011-2014, carta, carta velina, blocco di ghiaccio del mare Adriatico, dimensioni variabili. Courtesy Franco Soffiantino Contemporary Art Production.