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Roberto Pugliese, Concerto per natura morta, 2014, dettaglio. Courtesy Studio la Città. Foto: Michele Alberto Sereni

Concerto per natura morta


L'installazione sonora Concerto per natura morta, dell'artista italiano Roberto Pugliese, è composta da 13 tronchi di castagno sospesi nell'aria, che appartengono ad altrettanti alberi giunti alla fine del loro ciclo vitale. All'interno dei tronchi (scavati con un apposito macchinario) vi sono posizionati alcuni speaker. I suoni riprodotti dall'installazione provengono dai luoghi dove sono stati prelevati i tronchi e dalla loro lavorazione. Sono stati captati mediante diverse apparecchiature elettroniche, tramite registratori e mediante l'aiuto di accellerometri: microfoni a contatto ed altri dispositivi che catturano suoni ed attività soniche fuori dalla portata dell'orecchio umano. Questi suoni sono stati successivamente elaborati in maniera digitale mediante software realizzati ad hoc dall'artista ed in seguito assemblati compositivamente.

Con questo progetto Roberto Pugliese porta avanti la sua ricerca sulla relazione che intercorre tra arte e natura, spazio e suono. Un'installazione imponente e suggestiva che coinvolge lo spettatore in un'esperienza percettiva complessa e plurisensoriale portandolo a riflettere in maniera diretta sul significato della vita dell'albero e in maniera indiretta su una tematica come quella della deforestazione.

 

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Foto: Donaletta Lombardo

Proprio legato al tema del disboscamento, nel 2010, Roberto Pugliese ha realizzato l'opera Critici ostinati ritmici. Il lavoro nasce dalla volontà di porre attenzione al dramma quotidiano della deforestazione globale che inevitabilmente mina la presenza della varietà e diversità biologica sul nostro pianeta. L'installazione è realizzata con il tronco di un albero cavo sul quale sono stati fissati dei piccoli martelletti elettromeccanici (o solenoidi) che, sollecitati attraverso un impulso di corrente, traducono tale impulso in un 'click' sonoro. Il software che gestisce la riproduzione temporale degli impulsi è collegato ad un sito internet sul quale, in tempo reale, vengono aggiornate le statistiche sullo stato della deforestazione a livello globale. Queste vengono elaborate e successivamente 'disegnate' sottoforma di impulsi da distribuire ai vari solenoidi nel tempo. In base alle statistiche, ogni click prodotto da un solenoide rappresenta l'abbattimento di un albero. Si crea così una fitta ed insistente texture sonora, un innesto biomeccanico che 'grida' disperatamente in cerca di aiuto e si stabilisce un rapporto attivo tra l'opera e il visitatore, il quale viene immerso totalmente in mondi percettivi che lo accompagnano nell'esperienza sensoriale.

 

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Roberto Pugliese, Critici Ostinati Ritmici, 2010, legno, microcontrollore, elettromegneti a mantello, software, sensori, connessione internet, dimensioni variabili. Courtesy Studio la Città. Foto: Michele Alberto Sereni.
L'installazione Concerto per natura morta è stata realizzata in occasione della mostra presentata negli spazi di Studio la Città a Verona, a cura di Valerio Dehò.