COMPORRE LA NATURA
Tamara Repetto potrebbe essere definita una compositrice della natura. A ben guardare, i suoi recenti disegni sono infatti degli elaborati spartiti che racchiudono contenuti preziosissimi. Esiste forse un modo per tradurre in note musicali la complessa struttura che governa il mondo vegetale? O di poter effettivamente disegnare la natura nelle sue forme più autentiche? L'artista di origini genovesi ricorre alla teoria della geometria frattale di Benoit B. Mandelbrot, per rendere manifesto quanto non è possibile cogliere con la semplice osservazione diretta della natura.
Partiamo dunque da un rapporto intimo e ancestrale con essa, quello che spinse probabilmente Antonio Vivaldi a comporre Le quattro Stagioni, e vestendo i panni di un biologo molto speciale, immaginiamo di compiere un viaggio fantastico all'interno di un pianeta chiamato 'Natura'. Addentrandoci nel suo microcosmo ci guardiamo attorno e con dovizia di particolare ne ritraiamo forme e dettagli fino ad allora inaccessibili.
La raccolta di questi particolari è un'esperienza unica, che ci permette di comprendere quanto siano infiniti i mondi possibili che ci circondano. Un nuovo e importante tassello che ci aiuta nella lettura dell'infinito attorno a noi.
La ricerca di Tamara Repetto parte dunque da un bisogno molto importante: quello di 'creare visioni dove una geometria poetica, evocativa e rarefatta, accenna e racconta, suggerisce e descrive il mistero della natura'.
DESCRIVENDO UNA NUVOLA
Osserva una nuvola: essa è fatta di grandi cumuli costituiti di molte protuberanze, a loro volta contenenti rigonfiamenti più piccoli, fatti di altri rigonfiamenti, e così via, fino alle dimensioni più piccole che si è in grado di vedere. La caratteristica più appariscente della forma delle nuvole è la struttura fortemente irregolare, 'interrotta'. Le nuvole, dunque, sono esempi di oggetti geometrici non convenzionali. La matematica amava le forme semplici: le linee rette, i quadrati, i poligoni regolari (pentagono, esagono, ottagono), le circonferenze e le parabole, sfere, cubi, cerchi....In natura, al contrario, le figure regolari sono in realtà delle pure eccezioni. Dove si trova un cubo, o una sfera perfetta? Gli alberi, le nubi, le felci, i cavolfiori, i fulmini, le montagne e le rocce, le coste.... tutto appare irregolare, spigoloso, frammentato. Lo spiegò assai bene Benoit B. Mandelbrot, matematico, quando indicava tale incapacità della geometria di fronte al gioco della natura: 'Perché la geometria viene spesso descritta come fredda e arida? Una delle ragioni sta nella sua incapacità di descrivere la forma di una nuvola, di una montagna, di una linea di costa. Le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, le linee di costa non sono cerchi e la corteccia non è piana, e neppure la luce si propaga in linea retta'. E' da queste considerazioni che nasce la geometria frattale che trova nell'opera di Mandelbrot The Fractal Geometry of Nature (1982) la coniazione del termine frattale (fractal in inglese), derivato dal latino fractus che vuol dire, appunto, frammentato, irregolare. La natura si auto-organizza secondo il modello frattale probabilmente perché questo modello è più funzionale alla sopravvivenza della natura stessa migliorando l'efficienza del sistema (dell'insieme strutturato degli elementi). I frattali realizzerebbero quindi l'ottimizzazione del sistema nel processo evolutivo. Per lo stesso motivo l'organizzazione frattale si riscontra anche in altri fenomeni spontanei: è elaborata spontaneamente nei sistemi sociali ed economici e anche, come è stato studiato recentemente, nell'organizzazione delle connessioni delle reti di Internet, della fisica dei materiali e del cosmo.
Ma cos'è un frattale? La definizione più semplice e intuitiva lo descrive come una figura geometrica in cui un motivo identico si ripete in tutte le direzioni e a scala continuamente ridotta, attraverso equazioni, funzioni o algoritmi ricorsivi. Questo significa che ingrandendo la figura si otterranno forme ricorrenti e ad ogni ingrandimento essa rivelerà nuovi dettagli. Durante una passeggiata in campagna o in un bosco si è immersi nella natura fra montagne, alberi, erbe, fiori di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. A parte l'indiscutibile bellezza dell'ambiente, un occhio più esperto può cogliere nella forma di tutti questi oggetti delle curiose proprietà geometriche. Pensate ad una felce, ai rami di un albero, ad una pianta grassa, un girasole, un fiocco di neve al microscopio, le coste del mare, un fiume e scoprirete la magia della teoria frattale, connessa alle forme irregolari della natura, ai suoi profondi sistemi. Ho attinto alla teoria frattale, interpretandola, filtrandola attraverso la mia sensibilità, per creare visioni dove una geometria poetica, evocativa e rarefatta, accenna e racconta, suggerisce e descrive il mistero della natura. Una natura che è da sempre una categoria fondamentale del pensiero occidentale e che oggi torna a imporsi con rinnovata urgenza alla riflessione contemporanea; disastri naturali, rapporto natura cultura, il futuro del paesaggio, frontiere del bio-diritto, impossibile non rendersi conto che la Natura è la grande protagonista della cultura contemporanea, da qui la mia necessità di 'raccontarla' nelle sue forme più nascoste e profonde.
Immagini: dalla serie Frattale, 2014, matita su carta, 100x70 cm. Courtesy l'artista.