Testo di Alberto Fiore
Christiane Löhr, Turn, 2014, fiori d'albero, 26x30x30 cm. Courtesy TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice. Archivio Fotografico TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea.
Da una rapida osservazione delle opere di Christiane Löhr si può essere portati a leggere i suoi lavori chiamando in causa discorsi legati alla Natura e alla sua, potremmo dire, sublimazione. È chiaramente inconfutabile che la Natura sia uno degli aspetti centrali delle sue sculture, ma non nell'accezione legata a possibili messaggi ecologisti e di responsabilità verso l'ambiente naturale, per lo meno non in modo diretto e primo. La Natura, invece, entra in gioco con la sua struttura, le sue geometrie, forme, dimensioni e pesi. Ecco, dunque, alcune parole utili per imbastire un breve discorso sulla sua ricerca.
Forma e spazio sono al centro dell'esplorazione artistica della Löhr. Un'esplorazione che si serve di elementi naturali per una personale necessità interiore.
Una prima fase del processo lavorativo è a contatto con l'esterno, la natura, ma da questi momenti l'artista preleva semplicemente gli elementi che andranno poi a strutturare le sue opere. Nel suo modo di lavorare gioca un ruolo fondamentale lo studio. I momenti che portano alle opere hanno luogo non nel paesaggio, bensì nel silenzio di una stanza, il proprio studio.
Nelle sue opere semi o gambi d'erba diventano strutture verso le quali lo sguardo è attratto e invitato a una silenziosa contemplazione e meraviglia. La Löhr sottrae questi elementi ai processi naturali e ne 'cristallizza' la loro presenza nel mondo, estraniandoli dalla normale temporalità dei cicli della natura. Diventano il materiale con cui costruire come delle architetture che possiedono una scala equilibrata a quella degli elementi stessi.
In ordine: Christiane Löhr, Kleines Gebirge, 2014, semi di edera, 6,5x28x9,5 cm; Kleine Bogenform, 2014, gambi d'edera, 10x16x16 cm; Kleiner Klettenkelch, 2000, bardana, 8x10x10 cm. Courtesy TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice. Archivio Fotografico TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea.
Le sue opere, con la percezione della loro fragilità, conducono verso un sereno senso di responsabilità. La calma che trasmettono è la stessa caratteristica interiore cui è chiamato chi le sta osservando. Senza un approccio delicato e attento si creerebbero situazioni che metterebbero in pericolo la loro esistenza. Si crea così una relazione di dare e avere fra la scultura e colui che ne contempla la sua vulnerabilità.
Seppur senza intenzione da parte dell'artista, queste sculture possono portare alla mente l'architettura sacra del Medio Oriente, le cupole nervate di Guarino Guarini, i pilatri a fascio e le volte delle chiese romaniche e gotiche. Si potrebbero anche aggiungere altre coincidenze nei suoi lavori di crini di cavallo che, con la loro simmetria e centralità, potrebbero ricordare la progettazione grafica di bassorilievi altomedievali e decorazioni moresche.
Il legame alla Natura, di cui si è accennato all'inizio di questo breve testo, è un aspetto che torna anche in rapporto al fattore 'tempo'. Servendosi di questi elementi naturali, infatti, le fasi che portano alla realizzazione dei suoi lavori sono soggette ai cicli della natura. Il suo lavorare vive di un sereno dialogo con le fasi stagionali e, quindi, di crescita, delle piante utilizzate.
Christiane Löhr, Veduta della personale di Christiane Löhr presso TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice, 2014. Courtesy TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice. Archivio Fotografico TUCCI RUSSO Studio per l'Arte Contemporanea.
CHRISTIANE LÖHR
Tucci Russo Studio per l'arte contemporanea
Torre Pellice
Fino al 28 Febbraio 2015