Codri Earthquake  

 

Chi l'ha detto che un evento così terrificante e devastante come un terremoto deve necessariamente evocare dimensioni cupe e tristi? Il progetto 'Codri Earthquake', della giovane artista moldava Victoria Stoian, recentemente presentato presso la galleria Alberto Peola di Torino, è un omaggio dai tratti multicolor ma al contempo intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite.

 

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Victoria Stoian, Codri Earthquake 44', 2015, cm 90 x 140, acrilico su tela. Courtesy Galleria Alberto Peola, Torino


Come recita il titolo del progetto, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chișinău, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate da questo evento'.

 

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In ordine dall'alto: Victoria Stoian, Codri Earthquake 46', 2014, cm 170 x 150, acrilico su tela; Codri Earthquake 42', 2014, cm 185 x 115, acrilico su tela; Codri Earthquake 43', 2015, cm 200 x 300, acrilico su tela. Courtesy Galleria Alberto Peola, Torino


Come ha scritto Clara Sofia Rosenberg, 'il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile'.
Le opere già realizzate ed eposte costituiscono solo una parte di un work in progress composto da 52 opere che completeranno nel tempo il progetto, ognuna delle quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. 52 secondi è infatti l'esatta durata del terremoto che ha devastato il territorio moldavo.

 

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In ordine: Victoria Stoian, Codri Earthquake 8', 2015, cm 90 x 80, acrilico su tela; Codri Earthquake 23', 2015, cm 75 x 70, acrilico su tela. Courtesy Galleria Alberto Peola, Torino