Back to the Mountains
Artisti:
Christian Fogarolli
Caterina Gobbi
Kyriaki Goni
Helle Siljeholm
Marieke van der Velden
Mali Weil
Ricercatrici e ricercatori:
Federica Zabini e Francesco Meneguzzo / Istituto per la BioEconomia, CNR – Sesto Fiorentino (FI), CAI Comitato Scientifico Centrale
Matteo Meschiari / Antropologo e Professore di Geografia, Università di Palermo
Andrea Membretti / Sociologo. Università di Torino e Università di Trieste
Matteo Garbelotto / Direttore presso il Forest Pathology and Mycology Lab di Berkeley e adjunct professor presso l’Environmental Science, Policy and Management Department dell’Università della California
Connecting Worlds è un evento pubblico fondato sul dialogo tra arte contemporanea e ricerca scientifica.
Nato nel 2018 da un’iniziativa del Parco Fluviale Gesso e Stura di Cuneo, si propone di diffondere un sentimento di risonanza con gli ecosistemi naturali, di analizzare criticamente le complessità che l’impatto antropico sta producendo sugli equilibri della Terra e di promuovere un comportamento adattivo alle condizioni di vita future per il genere umano.
Giunto alla terza edizione, mantiene intatta la sua vocazione di entrare in dialogo diretto con le persone operando fisicamente nello spazio collettivo, per una partecipazione attiva e accessibile alla creazione di scenari di sostenibilità.
A partire dalla constatazione che il territorio italiano è per il 35% montano e per il 41,6% collinare, Connecting Worlds 2024 accende i riflettori sull’universo della montagna e, nell’anno in cui Cuneo è Città Alpina, propone il concetto di mountain futurism.
Il titolo Back to the Mountains è infatti l’invito a costruire un domani di possibilità, per un nuovo movimento da e verso le aree montane e metromontane.
Mettere questi luoghi al centro delle pratiche di cura ecosistemica, delle strategie di riprogettazione culturale, sociale ed economica, significa costruire le basi del nostro futuro.
La capacità visionaria delle artiste e degli artisti forza in maniera speculativa questo scenario, delineando i contorni della montagna futura. Luogo dinamico, inclusivo e sostenibile. Laboratorio per nuovi modelli di relazione tra umani e tutto ciò che è altro dall’umano.
Mediante fotografia, video, scultura e installazioni, le opere – talune prodotte appositamente per questo progetto – offrono una visione caleidoscopica attraverso alcuni dei grandi temi che vedono protagonista la montagna di oggi e di domani. Narrazioni nelle quali luoghi ed ecosistemi, viventi e non viventi, sono tutti partecipi di un unico e inderogabile bisogno di cura, connessione e coevoluzione.
Connecting Worlds si sviluppa fisicamente in Largo Giovanni Audiffredi. Un’installazione del collettivo Mali Weil viene presentata in maniera diffusa nel centro storico della città e presso l’Info Point del Parco Fluviale Gesso e Stura.
Le opere, in dialogo con una serie di contributi scientifici di ricercatrici e ricercatori, nonché di figure provenienti dal mondo accademico italiano e internazionale, sono esposte all’interno della tenda Ferrino 1870, ideata da Anna Ferrino e progettata dal designer Moreno Ferrari.
Il contenitore, presentato per la prima volta nel 2007 in occasione di Pitti Immagine Uomo a Firenze assieme alle “capsule d’amore”, è nato con la volontà di reinterpretare oggetti iconici del brand per proporre un concerto di immersione simbiotica.
Un dispositivo dal forte valore simbolico che, alla luce della crisi climatica in corso, vede aggiornate le proprie simbologie. Se da un lato può essere interpretato come una casa viaggiante, un oggetto in grado di ospitare e di riparare degli eventi meteorologici, esempio di un modo di vivere semplice e a diretto contatto con la natura, la tenda è oggi è sempre più frequentemente anche un simbolo di emergenza, il luogo della permanenza temporanea in seguito a eventi catastrofici e figura ricorrente nelle immagini che testimoniano il sempre crescente fenomeno di migrazione delle popolazioni a causa del surriscaldamento globale.