Figuration Plants

di Elisabetta Villani

 

Fabio Marullo, che da tempo porta avanti una personale ricerca, scavando in luoghi sconosciuti della mente e della biologia generale, approfondisce, attraverso varie tecniche (pittura, disegno, scultura) l’osservazione dei fenomeni della vita e le leggi che governano gli esseri viventi.Il suo lavoro si presenta come un viaggio dentro un giardino misterioso, con l’intento di coglierne la natura invisibile, misteriosa, forse caotica. Indagare le proprietà delle cose, dei luoghi ma prima di tutto della natura e degli organismi che la abitano.
La sua rappresentazione, per quanto radicata in una dimensione reale, fatta di processi fisici determinati (egli infatti raccoglie ciò che rimane di piante, radici e dettagli floreali), si lascia contaminare anche da una sfera più sognante. L’artista crea così nuove archeologie, immaginarie, ideali, fantastiche, altri universi d'interpretazione.

 

fabio marullo artista pittura natura platform green arte
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In ordine: Orbite, 2016, veduta dell'installazione, dimensioni variabili; Aprirci all’enigma dell’essere, 2015, olio su lino, cm 140x100, courtesy collezione Cultrera; Ciò che di misterioso è palpabile, 2016, olio su lino, cm 39x34. Foto di Francesco Pizzo. Courtesy l'artista

In particolare, la sua attuale produzione di lavori dal titolo 'Figuration Plants', parte dall’individuazione di creazioni primitive, che con il loro carattere ineffabile sono state per molto tempo considerate scientificamente “scherzi della natura”; organismi con caratteri distintivi dubbiosi, caratterizzati da un senso di sospensione a-temporale. Il riferimento è all’universo dei fossili: testimonianze del passato cariche di fascino e di mistero circa la reale identificazione della loro natura e derivazione.
Mi viene in mente, a tal proposito, la pubblicazione di The life of the inanimate objects di Paul Nash, nel 1938, per il magazine “Country Life”. Nash è un pittore surrealista, e negli anni Trenta comincia ad usare la fotografia come forma di registrazione immediata, nonché di documentazione della realtà, declinando, anche in questo caso, il suo interesse per gli objet trouvé che riscopre in natura (conchiglie, pietre, radici, pezzi di scisto...).

 

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In ordine: Paul Nash, The Life of the Inanimate Object, Country Life, May 1937, Tate archive. Courtesy Tate Modern London. Fabio marullo, Cio che di misterioso è palpabile, 2016, matita e inchiostro su pergamena, cm 30,5 x 22,5. Foto di Francesco Pizzo. Courtesy collezione privata


Elisabetta Villani
Fabio, quali sono i riferimenti dai quali parte la tua ricerca e il tuo interesse per “gli oggetti strani”, oggetti in bilico, apparentemente fuori contesto’?

Fabio Marullo
La natura e il suo continuo gioco di trasformazioni rimane il mio paradigma di riferimento, ciò da cui parto e che propongo. Mi interessa realizzare dei lavori che riprendono elementi naturali, senza alcuna distinzione o gerarchia, nella loro reciproca interazione.La mia idea è che, la combinazione tra natura e artificio, tra organismi viventi e reperti spuri, inneschi deliberati anacronismi, accrescendo quell’idea di ambiguità tanto cercata: ciò che sembra a prima vista una finzione è invece una situazione rigorosamente reale che è sfuggita alla nostra conoscenza o la nostra percezione del vedere, oppure è proprio l’opposto. Il mio interesse è li, in quel luogo dubbioso dove l’accostamento di specie naturali generano delle nuove rivelazioni, “cotali avanzi” per dirla in forma più antica, organismi che per somiglianza morfologica potrebbero essere definiti, come esseri intermedi, tra piante e animali, se non addirittura vegetali.Queste convinzioni sono il frutto dell’accostamento di un doppio carattere di scavo: il primo in senso letterale, annotato grazie a temi scientificamente trattati nel passato da personaggi illustri del campo delle scienze appunto, e dall’altro da incontri reali e inattesi, quelli che hai sempre immaginato e che una volta esperito, hanno cambiato il modo di vedere le cose.


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Fabio Marullo, Infiorescenza, 2015, cm 47x57. Courtesy collezione Cultrera

EV
Il mistero e la doppia vita degli oggetti cosiddetti inanimati è senza tempo e quindi eterno. In “Archaeology', un tuo lavoro recente, mostri già il tuo insistente sguardo verso il fantastico, l’immaginario, la memoria, le tracce del tempo, della natura, della storia. C’è un dipinto dal titolo 'Garanzia di discendenza' (olio su lino 20x30 – 2015) che potrebbe essere la sintesi o l’assioma di quanto già detto, del tuo continuo interesse.

FM
Si in effetti lo è. Il lavoro da te citato s'inseriva in una produzione pittorica per la mostra dal titolo 'Archaeology', presentata a Milano, e successivamente ospitata su invito presso CPH-AIR (Copenhagen Artist in Residence); una trasposizione pittorica di un luogo immaginario e fantastico, concepito per associazioni di codici simbolici, memorie sotterranee e piante, una forma di meditazione che metteva in luce la tensione della memoria aspirando ad aprire un palinsesto di nuovi significati pieni di luce e di magia silenziosa.Il tema propulsore del lavoro Garanzia di discendenza è stato lo spazio ridotto di una tasca della mia giacca, metaforicamente come una piccola serra, dove, a mia insaputa e per un tempo indefinito, aveva trovato posto, attaccandosi in uno spirito collaborativo, un fiore uncinato ormai secco dello 'Xanthium Strumarium'. Un’opera realizzata in memoria di un tempo passato tra l’inizio di un viaggio e il suo susseguirsi. E’ come se la pianta con il suo fiore mi avesse dichiarato la sua eternità, il suo potere e le sue ambivalenti funzioni, in un percorso cosmico tra il primordiale e la perfezione; come una nascita voluta, determinata, ma in continua evoluzione perchè intrisa di esperienze da esperire.

EV
Quali sono i tuoi progetti futuri?

FM
Sto lavorando su due progetti: 'The Awaiters' è un lavoro sull’idea di attesa, una visualizzazione di un mondo in cui i personaggi e simboli coesistono in un equilibrio sottile e fragile attraverso l'architettura, l'installazione e la pittura.La costruzione di contenitore come una grande serra in dialogo con delle specie di piante naturalizzate. Poi sto lavorando ad un progetto di libro che approfondisce la mia idea di viaggio dentro ad un giardino incerto e dubbioso.

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In ordine: Fabio Marullo, Garanzia di discendenza, 2015, olio su lino, cm 20 x 30, courtesy Collezione Cattaneo Diaz; Xanthium strumarium, 2015, tecnica mista. Foto di Francesco Pizzo, courtesy l'artista