Il neo arredo urbano che genera micro paesaggi 

Può esistere un rifiuto accettabile allʼinterno del tessuto urbano?
In fondo loro sono tracce di vita, testimonianze che raccontano la storia del luogo, la storia dei consumi, la storia di chi vive la realtà sociale. Un rifiuto che non può essere ricollocato nella catena consumistica trova una sua dimensione come arredo urbano.

 

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Partendo da questi presupposti GGAPART ha individuato, allʼinterno della città, 6 differenti contesti che intrecciandosi tra loro e interagendo in modo indipendente, costituiscono e compongono lʼintero sistema. Certo non rappresentano la totalità degli spazi destinati al rifiuto, ne sono stati esclusi volutamente altri, anche più noti o comunemente utilizzati, ma queste 6 aree così diverse, mostrano anche altrettanti modi dʼessere del cittadino metropolitano. Sei personalità che si rispecchino nei modi di abbandono del rifiuto.
Perciò questa è la domanda: i rifiuti che fanno parte del contesto urbano in cui viviamo posso essere considerati parte della quotidianità, tracce della presenza ed accettati in quanto tali? Se fosse 'no', quali dobbiamo smaltire dalla nostra vista, e se invece 'si', quali possiamo tollerare?

 

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Cibo
:
Gli uomini urbani non affamati si nutrono spesso di cibo spazzatura. Esistono poi gli animali urbani che trovano nel rifiuto alimentare una sicura fonte di sopravvivenza. Ciò che apparentemente sembra spazzatura in realtà è la condivisione del pasto domestico.

Sacchetto:
Un contenitore statico e sempre uguale che conserva in modo ripetitivo le abitudini di consumo quotidiane. Sono i rifiuti di passaggio della società urbana.

Accumulo:
Ammassi e montagne di rifiuti creano delle reali zone d'abbandono all'interno del tessuto cittadino. Per proporzioni e dimensioni divengono anticamere delle più imponenti ed ufficiali discariche sociali.

Asfalto:
La dinamicità, caratteristica della strada, si contrappone alla staticità del rifiuto gettato sull'asfalto. Dallo scontro tra i due elementi ne deriva l'evolversi del rifiuto stesso, che subendo un processo di degrado indotto e ripetuto, diviene parte integrante dell'ambiente.

Bordo:
Il bordo del marciapiede si trasforma in una barriera che inconsapevolmente favorisce la formazione di accumuli. Vere e proprie micro discariche spontanee che l'ambiente urbano crea e regola.

Luogo:
Sono aree espropriate in modo involontario dall'uomo, che le trasforma in zone di nessun valore ambientale. Questi diventano luoghi privi di schemi dove chiunque può intervenire senza dover rispettare regole e leggi comunemente imposte ed applicate. Zone franche del rifiuto.

 

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Per tutte le immagini courtesy GGAPART
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